8a parte - capitolo terzo
I giorni scorrevano sempre più apatici, tra un sorriso forzato di Demis fra gli amici di sempre e la testa a quella Donna che aveva inaspettatamente e prepotentemente sconvolto la sua vita.
Strano. Già, perché Lui, un tempo, non era certo quel che si può definire uno Stinco di Santo. Piaceva e sapeva bene di piacere e sapeva giocare abilmente su questo, godendosi i piaceri più frivoli dei suoi anni.
Con Gretha era stato da subito diverso. Era bastato uno sguardo per smuovergli dentro emozioni sconosciute sin d'ora ed il tempo trascorso al suo fianco era stato un crescendo di note che toccavano le corde più profonde del suo cuore.
Poi fu come uno strappo. Improvviso, nei pensieri di Lui.
Un lavoro sempre più estenuante lo aveva reso nervoso, sottraendo quiete al Loro tempo.
Nei litigi volavano parole come spade affilate nel cuore di Gretha, che aveva dimenticato l'orgoglio e lasciava che il male l'attraversasse in pieno petto, ancora una volta. Poi raccoglieva dentro di sè tutta la forza necessaria per rialzarsi e combattere a muso duro contro le avversità. Sapeva benissimo che avrebbe rischiato di rompersi come un petalo di cristallo.
Si era battuta per quell'Amore, a suo modo, superando gli schiaffi della Vita.
Ma Demis era già lontano. Lo sentiva.
Si era chiuso duramente, lasciando Gretha fuori dalla porta del suo mondo. Pensava fermamente che questa sarebbe stata la soluzione migliore per entrambi.
Le lacrime di Lei parlavano da sole fra i singhiozzi strazianti del suo cuore in frantumi, mentre Lui le voltava in fretta le spalle per nascondere gli occhi colmi di dolore.
L'Amore, aveva detto Demis, non bastava.
Ora, invece, sapeva con certezza che di quell'Amore Lui non ne poteva fare a meno.
Per Gretha l'Amore era sempre stata la sola cosa di cui avesse bisogno.