venerdì 29 maggio 2009

Standby

Chiedo scusa agli amici e a tutti i lettori per le pagine lasciate vuote questi giorni; questi giorni pieni di amarezza.
Devo ricomporre i pezzi del mio fragile equilibrio.
"Seta" tornerà a raccontarvi un pò di me e delle mie fantasie....
Un abbraccio a tutti...

martedì 19 maggio 2009

Seta

3a parte -capitolo secondo

Poso il mio sguardo nei suoi occhi, l'ho fatto infinite volte in questi mesi, ma questa è diverso: ciò che vedo è un sentiero profondo e fitto.
Sembra quasi invitarmi ad oltrepassare la sua calma apparente per guidarmi nella sua inquietudine.
Mi ci addentro e mi ritrovo da subito a percorrere boschi che sembrano non avere mai fine.
Avvolto nell'oscurità di quella natura proseguo il mio cammino di Lei.
Solo qualche flebile spicchio di luna ad illuminare il percorso.
È tutto vivo qua. Sento il respiro in ogni cosa. Come se tutto qui dentro avesse un'anima.

Avverto sulla pelle una strana sensazione: come se dovesse succedere qualcosa, da un momento all'altro.
Un pianto debole giunge alle mie orecchie e pian piano arriva a me con forza diventando la traccia di un dolore indelebile.
Rallento.
Sento i battiti del mio cuore sbattere in quell'aria che si è fatta gelo sulla mia pelle.
Decido di seguire quel rumore che mi sconvolge.
Cammino ancora.
Qui tutto sembra non avere tempo.
D'un tratto quel pianto s'interrompe. Istintivamente mi blocco.
Sento il cuore battere all'impazzata. Non è il mio, ascoltando bene.
Quel suono rimbomba fra i boschi, spogli eppure pieni, fino ad entrarmi sottopelle come fosse parte di me.
C'è silenzio, adesso. Un silenzio acuto, assordante.
Come se quel pianto fosse diventato muto improvvisamente e potesse sfuggire ad ogni controllo.
Sto camminando da ore, forse giorni o mesi e... nulla.
Solo una sorta di inquietudine che mi tiene al guinzaglio.

lunedì 11 maggio 2009

Seta

2a parte - capitolo secondo

Era una bambina solitaria.

Amava passare il suo tempo tra gli animali della sua valle e passava ore a giocare con gli animaletti rubati al fratello dalla scatola dei soldatini. Quante litigate per questo.
Qualche anno dopo aveva ricavato dallo scheletro di una vecchia altalena una piccola casetta, era diventata la sua casa, quella. Lí trascorreva il suo tempo a cucinare sabbia ed erbette.
Era faticoso portare avanti una casa tutta sola, pensava.
Sorrideva, qualche volta. Raramente.

Me ne accorgo ora, sfogliando il libro dei suoi ricordi.. Quelle foto e le parole del suo racconto mi fanno uno strano effetto.
Mi trovo catapultato dentro alla sua storia, proiettato in quel tempo, fra i suoi giochi di bambina e quel cielo scuro dentro ai suoi occhi.

La vedo armeggiare con pentolini rudimentali, chiusa nel suo guscio, la sua nuova casa. Stacca dolcemente i petali di un fiore e li mescola alla sabbia. Ha anche un rubinetto. Un vecchio innaffiatoio da dove prende dell'acqua per aggiungerla alla sua personalissima minestra.
Parla. Sembra che in quel suo piccolo mondo non sia sola. Ma io non vedo nessuno.
Gioca.
Con la sua amica invisibile deve sentirsi al sicuro.
Ha lo stesso sorriso ambiguo ed estremamente dolce di oggi.
Sorrido anch'io, di riflesso.
Ma quelle nubi in fondo ai suoi occhi non si spostano.
La vedi sorridere ma è come guardare le stelle con un cielo coperto: vestite di un velo opaco.

mercoledì 6 maggio 2009

Seta

1a parte - capitolo secondo

È stato in una notte stellata che hanno fatto l'amore, sotto il chiarore della Luna.
Lei era ancora più bella del solito accesa dal desiderio di Lui negli occhi. E Lui era inebriato di Lei, profondamente.
Avvolta in un abito scuro che le scopriva appena le gambe, lunghe e candide.
I seni pieni e tondi di Lei diventarono presto creta fra le sue mani giovani ma esperte.
I bottoni si aprirono lentamente alla scoperta di quel tesoro.
I loro corpi a cercarsi e subito dopo sfuggirsi come in una danza di piacevole dolore...


Piacevole Dolore.
Lei non aveva mai provato un dolore simile. Il dolore che conosceva era lacerante, le graffiava l'anima e rendeva schiava la sua mente.
Questo, invece, aveva tutt'altro sapore.

sabato 2 maggio 2009

Seta

15a parte

Decidono di incamminarsi lungo il viale che porta alla stazione. È tempo del ritorno.
Lei è ancora più bella, così, spettinata dal vento e dalle mani di Lui, con quegli occhi scuri e brillanti e la matita un pò sbavata sulla pelle argentea e jeans sporchi di erba e terra, traccia amabile dei loro giochi infantili sul prato.
Gli occhi di Lui hanno assunto il bagliore delle stelle.
Questo tempo è scivolato via in fretta fra sorrisi, parole e sguardi. Così.

Schivano valige e passi frettolosi alla ricerca del loro treno.
Mano nella mano. Come a non volersi perdere, l'un l'altro.

Un solo binario.
Un vagone a due posti.

È da qui che ha inizio il Loro viaggio. Quello vero.

-fine capitolo primo-