domenica 13 marzo 2011

Seta

Il silenzio di Gretha è stato necessario.
Ha fatto ordine nel suo groviglio di pensieri ed incominciato a (ri)vivere.
Il suo adorato inverno l'ha aiutata e spera che questa sorta di serenità non sia solo un'illusione dettata dalla dolcezza del tempo, ma una certezza da rendere ancor piú forte nel domani.

Ah, Cielo... Quante ne ha passate, Gretha.
Quante volte ha dovuto ricacciare le lacrime, altre ha dovuto soffocare le urla del suo grido muto e chiudere con tutta la sua forza le porte del suo triste passato.
Ma sapete, le ha aperte quelle porte poi, ha capito, ha lasciato uscire i demoni del suo ieri ed ha distrutto i cocci degli specchi delle sue ossessioni che riflettevano il suo dolore, quell'infinita e scomoda sensazione di malessere che la trafiggeva e strideva col suo sorriso.
Gretha, che non aveva scelto di nascere, aveva invece scelto prepotentemente di vivere, con tutta sé stessa.
Ha rianimato il suo cuore e il suo Io più profondo raccolti dalle macerie.
Quella fiamma mai spenta è tornata ad ardere....
ed é...... V I T A.