mercoledì 23 dicembre 2009

Buone Feste

lunedì 21 dicembre 2009

Seta

5a parte - capitolo terzo

Osserva dalla finestra i fiocchi di neve che imbiancano la sua terra e ritrova la bambina di tanti anni fa col cappottino rosso, infagottata sotto strati di sciarpa, cuffia, paraorecchie e guantini caldi, intenta a lavorare con amore per dar vita al suo pupazzo di neve che avrebbe custodito il giardino e tenuto lontano i mostri con la scopa.
Sorride, speranzosa.

Si veste in fretta ed esce di casa di corsa quasi come se avesse timore di non arrivare in tempo.
Ritorna lì, proprio in quel punto: il giardino è lo stesso, gli alberi sono gli stessi, solo qualcuno in meno che è invecchiato troppo in fretta, la casa, la collina, i prati, il cappotto è solo un pò più grande, ma quella bambina di tanti anni fa ora è lì, di nuovo, in un corpo di donna che ha sempre ritenuto scomodo, Gretha.
È sera inoltrata ormai, ma la luce del lampione si riflette in quel candore illuminando a giorno il paesaggio.
Inizia a disegnare a mani nude sulla neve. Non farà un pupazzo, questa volta. Disegna quella bambina col cappottino rosso, ora, e cerca la Luna da qualche parte... Chiede che possa riprendersi quel tempo per poter riscriverne la storia senza lupi cattivi.

venerdì 27 novembre 2009

Seta

4a parte - capitolo terzo

L'ennesimo tentativo, l'ultimo, di Gretha nella speranza di far rientrare la sua valigia nei pesi consentiti. 20 Kg. Leviamone 5 solo per il bagaglio, 15 miseri Kg per sei giorni in una città del Nord.. Non basteranno mai. Ma deve contenere i costi. Viaggio Low Cost, Albergo low cost, cibo low cost, spese low cost..
Non era certo il tipo che navigava nell'oro però con qualche piccolo sacrificio riusciva, di tanto in tanto, ad assecondare la sua passione per i viaggi.

..tre.. Due.. Uno.. Tocca a me.. Buon Viaggio, le augura la hostess con un sorriso finto.. Ok, fatta..

Un sospiro di sollievo e si incammina all'uscita del gate.
Sta per salire sul primo aereo che la porterà in terra straniera.. Gretha sente il cuore battergli in gola dall'emozione..
il ritmo del suo cuore è come la musica dell' artista di strada in leidseplein che canta sulle note di una knockin on heaven's door acustica da pelle d'oca..

Qui è già natale. Luci, addobbi, renne luminose, piste di ghiaccio e frittelle all'uvetta fanno da cornice ad un paesaggio che fin'ora aveva visto solo nei film, di quelli da guardare al caldo di una coperta in un pomeriggio invernale sorseggiando del fumante vin brulè...

I suoi giorni si consumano in fretta, tra le strade di una città ricca del profumo di tulipani. Vetrine luminose ed addobbate, case dalle facciate perpendicolari e colorate, gente che ride, gente che cammina, altri che si sballano. Lei è lì e sembra una bambina alla sua prima gita di scuola con una valigia da riempire di nuovo sapere e conoscenza del mondo. Di quello stesso mondo che spesso ha chiuso fuori dalla sua porta.

lunedì 9 novembre 2009

Seta

3a parte - capitolo terzo

Gretha era proprio così.
Un attimo prima il suo viso era radioso come un mattino d'estate mentre l'istante dopo i suoi occhi diventavano cupi, come mare in burrasca e tutt'intorno, ogni cosa lei guardasse, si rivestiva di ghiaccio, come se avesse il potere di gelare con uno sguardo tutto ciò che faceva parte del suo tempo.
In quei momenti Lei era tremendamente sola, o almeno, così si sentiva.
Come se qualcosa la allontanasse imprigionandola in un vortice urlante. Avrebbe voluto non sentirle quelle urla nella sua testa che si aggrappavano ai suoi pensieri con una ferocia inaudita.
Grida, tenaci come edera sui muri.
Allora sbatteva le porte richiudendosi in un silenzio incomprensibile agli altri. Come fosse animata da un demone astuto che si prendeva gioco di lei.
Allontanava per difesa amori e amicizie. Via, fuori da quello sporco.
Gretha no, non voleva sporcarli di quella Lei.

-pianse, fino a solcare i suoi occhi di sangue-

giovedì 29 ottobre 2009

Seta

2a parte - capitolo terzo

Costretta a letto da giorni, senza forza nemmeno per i sogni, trovano spazio nella sua mente i riassunti dei suo anni, acerbi come un frutto colto troppo in fretta, strappato dai rami con forza, e maturi al tempo stesso intrisi di quella Vita a cui è rimasta aggrappata con le unghie...
Brandelli di tempo sfrecciano come lampi nella sua testa: Urla mute e bambole riposte troppo in fretta, dita in gola, Odio, Uno Specchio che lacrima rabbia, disgusto, un Clown triste, Pioggia, Nero, Un motore inceppato, ingolfato che singhiozza lungo la strada e poi ancora fame d'Amore, non basta, di cibo, non basta, di Vita, no, ancora, ancora, a riempire un vuoto che non sa colmarsi e di corsa a vomitarlo quel "niente" con la freddezza apparente di una macchina. Arcobaleno. Ossigeno, per favore, Ossigeno...
Ed è così che chiude gli occhi, abbandonandosi a tormentati pensieri.

Dove sono?
Nel tuo presente, fa da eco una voce.
È arrivato il momento che inizi a viverlo per quello che è, l'oggi, non più per come è stato, ieri.

Il cuore le batte in gola fino a svegliarla.
Sudata, come se avesse corso per 28 anni.
Si gira nel letto, allungando la mano verso un foglietto che, giura, prima non c'era. Lo tira a sé avendo cura di non rovinarlo.

"Buon Compleanno, Gretha..."
Sorride.

giovedì 8 ottobre 2009

Seta

1a parte - capitolo terzo


Culla fra le braccia un bambino con la naturalezza di una Donna che un giorno, forse, profumerà di Madre..
Leggo in Lei una dolcezza senza limiti, insolita in quelle espressioni, stretta a quel fagotto che tiene in grembo come un cristallo prezioso e fragile.
Mi avvicino lentamente mentre alza lo sguardo verso me con gli occhi lucidi.
"Qui c'è tutta la bellezza della Vita", dice con un filo di voce tradito dall'emozione, indicando quella piccola creatura.
Resta di ghiaccio Demis, con le parole che si strozzano in gola. Trema. In silenzio.
Non era preparato ad immaginarla così...
Si allontana pensieroso lasciando Gretha lì, dove l'aveva trovata. Come se volesse riavvolgere il nastro del tempo e no, non aver mai sporcato con la sua presenza Quel momento. Un momento in cui si è sentito fuori posto, di troppo. Impreparato.
Lei volge i suoi occhi a quel bimbo che riposa a suo agio in quell'abbraccio caldo.
Piano la sua voce avvolge la stanza "..Ninna Nanna del Bambino, questo fagotto fa un sonnellino... Ninna Nanna Ninna oo questo Piccino io cullerò..."

mercoledì 23 settembre 2009

-

"Ci sono persone convinte di non meritare l'amore, loro si allontanano in silenzio dentro spazi vuoti cercando di rinchiudere le brecce al passato.."
Chistopher Mc Candless
Into the Wild

venerdì 18 settembre 2009

X : Me = Me : ?

Raccolgo l'invito di Dado e rispondo a 10 Verità.
Dal mio punto di vista, ovviamente.

1- sono Diffidente. Come un animale selvatico che si avvicina all'ignoto. Annuso l'aria a distanza, mi avvicino e indietreggio al primo movimento falso. Sempre pronta coi denti e con le unghie alla difesa.
2- sono Roccia.. si, ma di talco.. Di quelle che si sgretolano alle intemperie. Passo il mio tempo a ricostruire quella me in frantumi.
3- Testarda, si.. All'ennesima potenza. Col tempo ho imparato a trarne vantaggio. Ho iniziato a vederlo come uno stimolo per raggiungere i miei piccoli traguardi personali. Ma quando è troppa do fastidio.
4- Sincera, troppo. Spesso si scambia la sincerità con la sfacciataggine o con l'essere cruda.. Niente di tutto questo. Certo, la verità può far male a volte, altre può essere considerata scomoda.. ma penso sia sempre meglio un calcio in culo sincero di un abbraccio falso...
5- Selvatica. Si, non sono il tipo di persona che si fa addomesticare nè comandare. Se sento aria di imposizioni ringhio e l'eco si protrae nel tempo. Sono mansueta, tutto sommato, se non si invade la mia libertà. Sgarri e non perdono o almeno, lo faccio di rado.. ma se perdono poi dormo sempre con un occhio aperto.
6- Territoriale. Già.. Delimito il mio spazio e permetto a pochi di entrarvi per una sorta di selezione naturale all'ingresso. Se mi vai a genio da me hai l'anima ma non approfittarne altrimenti ti aspetterò sulla riva del fiume, come disse Qualcuno, fino a veder passare il tuo cadavere.
7- Vendicativa, per l'appunto. Ma non aspettarti cose teatrali. La mia vendetta è un piatto lento e freddo. Così c'è più gusto. Decisamente.
8- Disordinata. Ma continuo a sostenere che nel mio disordine ci sia sempre un ordine, talvolta sconosciuto anche a me.. Ma di rado, eh! Così tengo lontano i curiosi che, anche volendo, non saprebbero dove iniziare a mettere le mani.
9- Squilibrata. Vago da circa 28 anni alla ricerca di un equilibrio mente-corpo che non vedo esistere in me. Perciò il mio Io si è trasformato in un ring dove Anima fa a pugni con Corpo.
10- ..come un foglio bianco dove si sono tracciate linee imperfette di me, sbavate e sfatte. Ridipingo il foglio e continuo a sporcarlo, all'infinito...

sabato 12 settembre 2009

Seta

15a parte -capitolo secondo-

Le sue mani sui seni di Lei disegnavano la mappa del piacere cui non sapevano rinunciare. Nutrendosi l'uno del corpo e dell'anima dell'altro sapevano rigenerarsi a vicenda.

Quel giorno rincasò trovandola ad accoglierlo avvolta in un vestito a fiori ed i folti capelli raccolti in un fermaglio improvvisato. La scollatura maliziosamente aperta lasciava intravedere proprio quella piega che lo portava irrimediabilmente ad aprire le porte alle sue fantasie.

Lei era così: tremendamente femminile, inconsapevolmente. Era quello a farlo impazzire. Sapeva rendere femminile anche una tuta mimetica e Lei no, giurava di essere un maschiaccio. Sorridevano di questo. E più Lui la guardava più sapeva di desiderarla.

Le mani scivolarono sui suoi fianchi, con ardore. Senza troppi complimenti le alzò la veste meravigliandosi di scoprire che non indossasse null'altro sotto.
Anticipava le sue voglie, i suoi stessi pensieri.
Si inginocchiò sul letto allargando le gambe permettendo al sesso di Lui di scivolarle dentro.
Poteva sentire i respiri di Lei sdraiato com'era lungo la sua schiena, mentre premeva e spingeva con decisione il suo membro caldo lungo le pareti di quel piccolo scrigno di vita...
E tremava. Tremavano, fino all'ultima goccia di quell'Amore.

Lui con il suo fare deciso ma dolce la attirava come api ai fiori...
Forte, come un salice che si piega senza spezzarsi.
Bello così, Lui, nei suoi contrasti.
Un pò come caffè nero zuccherato al punto giusto, Demis.

lunedì 31 agosto 2009

Seta

14a parte - capitolo secondo

Lui è sempre rimasto lì. Non ha cercato di forzare le sue azioni nè alcuno dei suoi pensieri. Ha lasciato che Lei si aprisse, come un fiore che spalanca i suoi petali. Ma Lei no, non era un fiore, si diceva. Era una pianta carnivora che si cibava di sé stessa.
Lui si avvicinava guardandola negli occhi. Non temeva il suo buio. Temeva solo che si lasciasse inghiottire, un giorno o l'altro. Senza ritorno.

Negli occhi di Lui trovò mare, cielo e stelle che riuscivano a strapparla da quell'oblio infernale nel quale, talvolta, cadeva o si lasciava cadere. Li ha amati da subito quegli occhi. E Lui ha amato Lei al primo sguardo.
Era così bello Lui che era difficile restarne indifferente, pensava. Ma Lei, Lei per Lui lo era ancora di più. Era tutto ciò che non era mai stato scritto nè dipinto. In quei tratti che si fondevano d'oriente e occidente v'era qualcosa di inesprimibile.
Come fosse figlia del mondo in quell'anima ed in quel corpo, Gretha.

martedì 25 agosto 2009

Seta

13a parte - capitolo secondo

Lui in fondo l'Amava anche per questo.
Per quel suo modo di guardarsi allo specchio, distorcendo il suo volto quasi fino a deformarlo. Erano buffe tutte quelle espressioni, diceva. Lei no, non ci riusciva a sorridere in quello specchio e no, non riusciva a fissarlo a lungo, per timore. Timore che quei demoni nella sua testa tornassero a gettare benzina sui suoi tormenti. Voleva lasciarli lì, quei demoni, quasi rassegnata a quella compagnia scomoda o, al contrario, talvolta quasi accomodante nei loro riguardi.
Quel sole estivo non la aiutava, certo. Quei raggi cuocevano i lembi scoperti delle sue ferite. E feriti lo sono stati a troppo lungo quegli occhi, dalla Vita.
Sentiva la morsa del suo male partirle dalla mente fino a perforarle l'anima. Il suo grido ormai muto non richiamava nessuno al soccorso.
Assorbiva in silenzio quel veleno fino a scoppiare di lacrime in quell'angolo buio del suo piccolo mondo.
Senza fare rumore.

mercoledì 19 agosto 2009

Seta

12a parte - capitolo secondo

'..e si guarda in quello specchio che non ride mai..' ..ed è così che risuona nella sua mente la strofa di una canzone che parla di Lei.
Un brivido amaro percorre i suoi occhi. Cielo. Non sanno vedere. Riflettono un'immagine distorta e contorta che davvero non le appartiene.

L'armadio aperto mostra la sua vasta gamma di indumenti monocolore. Maglie, abiti, gonne, jeans, camicie, felpe, giacche. Tutte rigorosamente nere.

Rosso. Una macchia di un rosso vivo è un pugno a pieno viso in quel mucchio scuro. È una maglia.
La sfila dall'attaccapanni. Sembra nuova, da negozio.
La indossa sopra un pantalone nero borchiato.
Richiude l'armadio e si avvicina allo specchio. Un filo di matita ed un pò di mascara. È tutto.
Una sistemata veloce ai capelli, sempre troppi e troppo ribelli.

Una maglia rossa. Insolita.
Rossa, come il sangue delle sue ferite. Rossa, come il cuore che le pulsa in corpo, stretto in quella corazza forte solo in apparenza.
Chiude piano la porta del suo piccolo mondo.
Stasera ha un appuntamento.
Si, con se stessa.

mercoledì 12 agosto 2009

Seta

11a parte - capitolo secondo

Si ritrova in quella stanza buia. Non è sola. Una mano, non la sua, chiude a chiave la porta.
Quella stanza sarà la sua gabbia, dove il tempo lì ha il sapore amaro dell'eternità.
Quella bambina si stringe nelle gambe con tutta la sua forza. Ancora una volta.
Invano.
Sa cosa l'attende.
Nessun dio ad ascoltare le sue urla mute. Nemmeno sta volta. Stridono come unghie sui vetri in cerca di un appiglio che non esiste, le sue preghiere.
Si avvicina a Lei come un animale affamato e vìola il suo corpo, quel tempio acerbo e innocente, lasciando a brandelli la sua anima.
Chiude gli occhi, Lei, in quegli interminabili momenti, per sforzarsi di immaginare un mondo fantastico, ma è tutto terribilmente inutile.
L'eco del suo dolore è penetrante.
Lei, in quel buio senza uscita, vorrebbe soltanto sparire.
Il suo cuore trema stringendosi in un pugno intermittente che fa ancora più male di quel corpo inerme obbligato al piacere perverso di quell'essere. Non desidera altro che la fine ora.

Spalanca gli occhi, sudata. Il cuore le palpita in gola. Si guarda intorno. La luce filtra dalla finestra.
Quella bambina è svanita dall'incubo. Ora è lì sul suo letto. Al sicuro della sua fortezza.

Si alza in fretta e si dirige in bagno. Via in fretta gli indumenti.. Quei seni sono cresciuti da allora. Si è fatta Donna in fretta. Troppo. Ma gli occhi si, sono rimasti gli stessi.
L'acqua scivola lentamente sulla sua pelle, su quelle ferite indelebili che, a volte, bruciano un pò.
Preme la spugna insaponata a lavar via quello sporco...
ancora una volta.

mercoledì 29 luglio 2009

Seta

10a parte - capitolo secondo

Attraversa la camera coi capelli bagnati, avvolta nell'accappatoio rosso di ciniglia. Si abbandona sul letto chiudendo gli occhi. Una luce filtra dalla finestra tagliando in due la stanza,illuminando le sue gambe argentee e lunghe.
Si morde il labbro inferiore quasi impercettibilmente.
Il calore dei suoi pensieri riscalda più di qualunque sole accendendo il suo corpo. Ora quella pelle candida è come corde di un'arpa dalla melodia frenetica, penetrante.
I suoi seni turgidi premono sul tessuto quasi a volersene liberare. Le sue mani li sfiorano appena seguendo poi la linea ammorbidita dal tempo del suo corpo, con delicatezza.
Le sue gambe si aprono lentamente e quella luce ora illumina il fiore nascosto preziosamente nel mezzo. Le sue dita scorrono leggere ma decise fra i suoi petali come fossero quelle di Lui.

Lui vorrebbe nutrirsi di quel nettare come una farfalla assetata di Vita.
Lei, quel fiore, è lì.. e non desidera altro.

lunedì 27 luglio 2009

Seta

9a parte - capitolo secondo

Distesa nel prato col naso all'insù osserva la sua Luna. Cielo, quanto tempo era passato. E quanto ne aveva trascorso ad osservarla, negli anni, sempre colma di emozione.
Attorno qualche bagliore intermittente di stelle le illuminava gli occhi. Sapeva viaggiare con la mente per ore in quelle notti accese di Vita. Si, come un bambino che ha paura del buio ma lo affronta rassicurato dalla luce a forma di luna nel corridoio di casa: quella che ha messo mamma con amore dicendo che sarebbe stata la custode di tutte le notti buie e che così non avrebbe mai dovuto temere niente e nessuno. Ecco, le ricordava quelle notti al sicuro con la sua Luna Custode...

Ma in quella stanza dell'Uomo Nero no, non arrivava la Luna e non v'erano stelle.

martedì 21 luglio 2009

Seta

8a parte - capitolo secondo

La sua mente non aveva più demoni. Solo qualche ombra di tanto in tanto sul suo sorriso.
26 anni ma si sentiva come fosse rinata. Anzi, si sentiva la bambina che non era stata.
Poteva stupirsi per un tramonto o guardare le bolle di sapone alzarsi nell'aria e sognare di esserci dentro e di volteggiare in quelle sfere sfaccettate, leggera.
Aveva imparato a sorridere, oltre che a piangere. E lo faceva spesso. Non meccanicamente, come una bambola rotta: quel suono le usciva naturale e dolce, carico di vita.
I suoi occhi splendevano riflettendo quei sorrisi per troppo tempo negati.
Il suo mondo iniziava ad avere i colori dell'arcobaleno. Non aveva più bisogno di dipingerli per vederli. Poteva toccarli nel quotidiano.
I suoi sorrisi erano color girasole, le lacrime erano argento, non più sangue, i suoi occhi erano notti stellate.

Una Felicità che a volte le faceva Paura.

Non ci si abitua mai al Dolore.
Ma la Felicità..? Poteva abituarsi ad essa ed allo stesso tempo averne così Paura..?
P a u r a
che qualcosa potesse portargliela via, rubargliela.
Come il più ambito dei tesori.


La Felicità non ha catene e non si compra.
È un animale selvatico: viene, ti annusa, si lascia annusare, talvolta puoi accarezzarla per un pò, poi fugge o semplicemente se ne va. Così.
Senza Arrivederci o Addii.

martedì 7 luglio 2009

Seta

7a parte - capitolo secondo

Percepivo il suo profumo dalle scale. Pensavo fosse immaginazione.
Non mi aspettavo di trovarla ad accogliermi a casa con quel vestito nero e sottile che mi piace tanto che lascia intravedere le sue forme morbide e la sua pelle candida.
Ha raccolto i capelli con un fermaglio e qualche ciocca non fa a meno di ricadere ribelle sul suo viso, accarezzandolo.
Cielo, quanto è bella.
Mi disarma.
Lei sorride quasi imbarazzata dai miei sguardi pieni d'amore, quasi come se dai miei occhi riuscisse a vedere quanto è bella e se ne vergognasse un pò. E' qui che sprigiona una dolcezza che non trova parole.
I suoi seni riempiono la scollatura generosamente, come frutti pronti da cogliere.
La mia mente inizia a viaggiare.
Si avvicina cingendomi la vita e si muove come se stesse ballando un lento, di quelli visti nei film anni 50... e Lei, Lei è la mia dama.
Rimango immobile, estasiato.
Divento creta fra le sue mani.
Lei è così:
Tutto ed il suo contrario. Lei è fuoco ma anche acqua, terra ed aria.
Mi fissa con quegli occhi che non sanno mentire e quel che leggo dentro smuove brividi che mi percorrono la schiena.
Un passo lento e poi un altro seguito da baci sfuggenti. Le sue labbra risvegliano la mia pelle stanca. Non sento più la fatica di una giornata di lavoro. Con Lei mi sento leggero.
Le sue dita percorrono la mia nuca con movimenti circolari. Mi abbandono alle sue cure. Chiudo gli occhi e continuo a viaggiare.
Lei si spoglia. Lo sento dal calore dei suoi seni che premono sul mio petto tutta la loro esuberanza. Allungo le braccia per stringerla a me ancora più forte. Il suo respiro mi accarezza il collo.
Sussulto.
La lascio fare mentre mi adagia sul letto delle sue, delle mie voglie.
Un calore intenso mi avvolge.
La sento scivolare sul mio corpo ed ogni suo tocco amplifica il mio desiderio.
Lei lo sente e rallenta prolungando questa piacevole sofferenza.
Si avvicina alle mie gambe, sento il suo respiro su di me.
Le sue labbra scivolano giù fino ad accogliere il mio membro febbricitante.
La sua lingua scorre splendidamente sul mio sesso teso. Inizio a muovermi impercettibilmente seguendo quel tempo avvolgente in battere e levare.
La guardo mentre delizia il mio corpo e nutre la mia anima.
Mi eccita da impazzire.

E' una donna che ama, ora.
E' la Donna che Amo.

Sale cavalcioni su di me. Il mio sesso risale le pareti del suo scrigno ed inizia a cullarsi sopra il mio corpo regalandomi l'estasi ad ogni movimento.
Ansima.
Ascoltare il suo piacere amplifica il mio.

Apre gli occhi e mi sorride maliziosamente mentre il mio seme risale in Lei come nettare di Vita.

lunedì 22 giugno 2009

Seta

6a parte - capitolo secondo

Davvero non riuscivo a comprendere perchè non riuscisse ad amarsi. Per me era stato così istintivo e naturale innamorarmi di Lei.
Mi chiedevo come non riuscisse a vedere lo splendore che era. Sotto ogni punto di vista.
Non che non avesse difetti, ma, quelli che aveva, diventavano come caramelle mou su di Lei. Ed io adoravo le caramelle.
Non riuscivo a tenerle il muso per più di un quarto d'ora quando mi scontravo con Lei. Mi fregava sempre con quegli occhi lì. La mia collera o la mia amarezza del momento sbiadiva dentro quel suo mondo, dannazione, era più forte di me. E mi piaceva da morire anche per questo.
Non amava il suo corpo: troppo morbido, diceva Lei. Ma quelle curve mandavano fuori strada non soltanto me. Vedevo gli occhi ammiranti dei ragazzi che si scontravano con i miei.
Quante scazzottate ho fatto nella mia mente.
Lei sorrideva, incredula.
Quei suoi occhi poi non lasciavano certo indifferenti. Avevano un qualcosa di inesprimibile dentro. Di una dolcezza assoluta ma non smielata. Sapevano essere felini e sensuali tanto da graffiarti l'anima, indelebilmente. Estremamente vivi. Talvolta sembravano pieni di pagliuzze dorate, quasi tempestati di stelle.
Copriva sempre troppo la sua pelle candida come a volersi proteggere da ciò che stava la fuori ma sapeva mostrarsi a me profondamente e questo mi riempiva di gioia. Quante volte l'ho guardata addormentarsi fra le mie braccia mentre le mie mani carezzavano il suo corpo. Aveva sempre la tenerezza di un bambino e la sensualità di donna, assumendo sempre espressioni diverse.

Eppure.. quel suo specchio continuava ad urlare.

martedì 16 giugno 2009

Seta

5a parte - capitolo secondo

Quel pianto riecheggia in me smuovendomi dentro.
Chiudo gli occhi un istante. Ci avrei giurato, solo un istante, e mi ritrovo a stringerla fra le mie braccia con tutto l'amore che ho.
Di quelle lacrime vorrei farne stelle, glielo sussurro dolcemente e Lei alza il suo sguardo. Quei suoi occhi da bambina ferita mortalmente ora brillano, debolmente, ma brillano con sincerità. Ecco.
È qui che vorrei fermare il tempo, il Nostro tempo.
Un silenzio pieno ci avvolge.
Stiamo lì, aggrappati a quell'attimo, fragili di un ieri che brucia ancora ma forti, forti di Noi, fino a che il sonno ci cattura ed indossiamo ali che nemmeno avremmo immaginato di avere....

venerdì 5 giugno 2009

Seta

4a parte - capitolo secondo

Ho intrapreso questo sentiero attraverso i suoi occhi e mi ritrovo a camminare fra le pareti dei suoi ricordi che fanno eco dentro Lei come ululati incessanti che d'improvviso si fanno muti per poi tornare ad urlare fragili e senza fiato.
È freddo qui ma d'un tratto un calore quasi bruciante risale in me.
Un respiro mi sale lungo la schiena. Un alito caldo mi cattura.
Vedo una bambina dai lunghi capelli accovacciata in un angolo. Non vedo il suo volto. Sento il suo cuore fare eco fra queste mura della mente.
I suoi singhiozzi sono strazianti.
Mi chino per poterla osservare.
Alza gli occhi e si scioglie ogni dubbio.
Quella bambina è Lei.
Visioni rapide e confuse si insinuano in me come flashback presi in prestito. Vedo mostri muoversi fra risate cupe e beffarde e vedo Lei, la mia Bambina che fugge. Ma è tutto confuso. Vedo frammenti, sento urla che mi si aggrappano alle vene.
No, in fondo non è reale ciò che vedo, penso. Calmati.
Il cuore mi palpita in gola come un motore su di giri.
Decido di pronunciare il suo nome, la voce mi si spezza pronunciando un suono che non nasconde affatto la mia inquietudine.
Lei sobbalza, come se si fosse destata da pensieri molesti, mi guarda, sorride debolmente di un sorriso senza favole e sparisce dietro la foschìa di quel sentiero profondo scavato fra gli alberi.

Sono tornato ad essere solo a camminare nell'ignoto senza nessun Dio a sorvegliarci.
Solo demoni del suo passato a segnare questi istanti senza tempo.

venerdì 29 maggio 2009

Standby

Chiedo scusa agli amici e a tutti i lettori per le pagine lasciate vuote questi giorni; questi giorni pieni di amarezza.
Devo ricomporre i pezzi del mio fragile equilibrio.
"Seta" tornerà a raccontarvi un pò di me e delle mie fantasie....
Un abbraccio a tutti...

martedì 19 maggio 2009

Seta

3a parte -capitolo secondo

Poso il mio sguardo nei suoi occhi, l'ho fatto infinite volte in questi mesi, ma questa è diverso: ciò che vedo è un sentiero profondo e fitto.
Sembra quasi invitarmi ad oltrepassare la sua calma apparente per guidarmi nella sua inquietudine.
Mi ci addentro e mi ritrovo da subito a percorrere boschi che sembrano non avere mai fine.
Avvolto nell'oscurità di quella natura proseguo il mio cammino di Lei.
Solo qualche flebile spicchio di luna ad illuminare il percorso.
È tutto vivo qua. Sento il respiro in ogni cosa. Come se tutto qui dentro avesse un'anima.

Avverto sulla pelle una strana sensazione: come se dovesse succedere qualcosa, da un momento all'altro.
Un pianto debole giunge alle mie orecchie e pian piano arriva a me con forza diventando la traccia di un dolore indelebile.
Rallento.
Sento i battiti del mio cuore sbattere in quell'aria che si è fatta gelo sulla mia pelle.
Decido di seguire quel rumore che mi sconvolge.
Cammino ancora.
Qui tutto sembra non avere tempo.
D'un tratto quel pianto s'interrompe. Istintivamente mi blocco.
Sento il cuore battere all'impazzata. Non è il mio, ascoltando bene.
Quel suono rimbomba fra i boschi, spogli eppure pieni, fino ad entrarmi sottopelle come fosse parte di me.
C'è silenzio, adesso. Un silenzio acuto, assordante.
Come se quel pianto fosse diventato muto improvvisamente e potesse sfuggire ad ogni controllo.
Sto camminando da ore, forse giorni o mesi e... nulla.
Solo una sorta di inquietudine che mi tiene al guinzaglio.

lunedì 11 maggio 2009

Seta

2a parte - capitolo secondo

Era una bambina solitaria.

Amava passare il suo tempo tra gli animali della sua valle e passava ore a giocare con gli animaletti rubati al fratello dalla scatola dei soldatini. Quante litigate per questo.
Qualche anno dopo aveva ricavato dallo scheletro di una vecchia altalena una piccola casetta, era diventata la sua casa, quella. Lí trascorreva il suo tempo a cucinare sabbia ed erbette.
Era faticoso portare avanti una casa tutta sola, pensava.
Sorrideva, qualche volta. Raramente.

Me ne accorgo ora, sfogliando il libro dei suoi ricordi.. Quelle foto e le parole del suo racconto mi fanno uno strano effetto.
Mi trovo catapultato dentro alla sua storia, proiettato in quel tempo, fra i suoi giochi di bambina e quel cielo scuro dentro ai suoi occhi.

La vedo armeggiare con pentolini rudimentali, chiusa nel suo guscio, la sua nuova casa. Stacca dolcemente i petali di un fiore e li mescola alla sabbia. Ha anche un rubinetto. Un vecchio innaffiatoio da dove prende dell'acqua per aggiungerla alla sua personalissima minestra.
Parla. Sembra che in quel suo piccolo mondo non sia sola. Ma io non vedo nessuno.
Gioca.
Con la sua amica invisibile deve sentirsi al sicuro.
Ha lo stesso sorriso ambiguo ed estremamente dolce di oggi.
Sorrido anch'io, di riflesso.
Ma quelle nubi in fondo ai suoi occhi non si spostano.
La vedi sorridere ma è come guardare le stelle con un cielo coperto: vestite di un velo opaco.

mercoledì 6 maggio 2009

Seta

1a parte - capitolo secondo

È stato in una notte stellata che hanno fatto l'amore, sotto il chiarore della Luna.
Lei era ancora più bella del solito accesa dal desiderio di Lui negli occhi. E Lui era inebriato di Lei, profondamente.
Avvolta in un abito scuro che le scopriva appena le gambe, lunghe e candide.
I seni pieni e tondi di Lei diventarono presto creta fra le sue mani giovani ma esperte.
I bottoni si aprirono lentamente alla scoperta di quel tesoro.
I loro corpi a cercarsi e subito dopo sfuggirsi come in una danza di piacevole dolore...


Piacevole Dolore.
Lei non aveva mai provato un dolore simile. Il dolore che conosceva era lacerante, le graffiava l'anima e rendeva schiava la sua mente.
Questo, invece, aveva tutt'altro sapore.

sabato 2 maggio 2009

Seta

15a parte

Decidono di incamminarsi lungo il viale che porta alla stazione. È tempo del ritorno.
Lei è ancora più bella, così, spettinata dal vento e dalle mani di Lui, con quegli occhi scuri e brillanti e la matita un pò sbavata sulla pelle argentea e jeans sporchi di erba e terra, traccia amabile dei loro giochi infantili sul prato.
Gli occhi di Lui hanno assunto il bagliore delle stelle.
Questo tempo è scivolato via in fretta fra sorrisi, parole e sguardi. Così.

Schivano valige e passi frettolosi alla ricerca del loro treno.
Mano nella mano. Come a non volersi perdere, l'un l'altro.

Un solo binario.
Un vagone a due posti.

È da qui che ha inizio il Loro viaggio. Quello vero.

-fine capitolo primo-

venerdì 24 aprile 2009

Seta

14a parte

Prima di leggere aprite questo video e tenetelo in sottfondo. D'obbligo. ^_^
http://www.youtube.com/watch?v=XEs4PTR-GaY

Succede, infatti.
Si ritrovano a passeggiare fra il verde del parco danzando fra gli alberi come folletti.
Lei lì, fra l'odore dei prati, il calore della terra e l'azzurro del cielo, si sente a casa.
Suoni di bonghi da laggiù..
Tum! tutu tum
Tum! tutu tum
Tum! tutu tum
..dagli alberi la in fondo un gruppo di ragazzi danno sfogo alla loro passione.
Sono mani calde che battono arte sulle pelli.
Loro due camminano seguendo quel tempo un pò selvaggio, come indiani nelle foreste.
Poche parole.

Si leggono in un silenzio pieno. D'un fiato.
A riempire le pagine vuote dei loro cuori.
Sdraiati sul manto erboso respirano quell'aria con gli occhi rivolti verso il cielo, cullati da quel suono avvolgente che segue il passo dei loro pensieri.
Si cercano, si trovano, si annusano e si rincorrono.
Liberi, com animali selvatici, si incontrano fra le pieghe dell'anima intrecciandosi amabilmente in una danza senza fine...
Tum! tutu tum
Tum! tutu tum
Tum! tutu tum

giovedì 23 aprile 2009

Omega Flare



Stasera non prendete impegni!

Ore 21.30 collegatevi al sito

www.radiodeinavigli.com

L'imperdibile intervista agli Omega Flare!

www.myspace.com/omegaflareband

www.facebook.com/pages/Omega-Flare/48844778371


Stay tuned :-)

mercoledì 22 aprile 2009

Seta

13a parte

Costeggia il lungo viale del Po che la porterà al parco. Adora quel posto.
Si imbatte in ogni dettaglio. Ora i suoi occhi si posano su una sequenza di alberi completamente nudi con i rami rivolti verso il cielo.
La colpisce ogni stranezza.
Probabilmente ciò che cattura il suo sguardo è invisibile agli occhi degli altri. Di quelli che non sanno guardare.
Ferma quell'istante in una foto. Riprende quelle braccia di legno vivo rivolte verso l'infinito. Soddisfatta.
Lui è a pochi metri da Lei, accovacciato su una panchina ai piedi di quelle creature spoglie, con gli occhi chiusi.
Lo vede.
Decide di osservarlo, qualche passo più indietro.
È sdraiato in posizione fetale con lo zaino sotto la testa. Verrebbe da cullarlo come un bambino.
Si avvicina in silenzio come un lupo che si muove nella sua foresta. Lo scruta. Lo annusa, con il cuore che le palpita in gola. Vorrebbe zittirlo pur di non rovinare quel momento.
"Se fossi una stagione in questo momento saresti... Autunno" dice piano.
Lui apre gli occhi in un sussulto.
"Hai letto nei miei pensieri e questi hanno preso forma. Ce ne hai messo di tempo però, Piccola Strega"
"Le magie non sono mai a comando. Succedono e basta. È questa la vera magia. Ma... Tsss... Deve restare un segreto"

sabato 18 aprile 2009

Seta

12a parte

Un respiro profondo a buttar giù l'aria di questa città che ha fatto un pò sua.
Si guarda intorno, sorridendo con gli occhi Lei, che sorride di rado.
L'ha vista mille volte questa città ed ogni volta ha saputo coglierci qualcosa di nuovo. Qualcosa che la riportava lì, ogni volta.
Lei, ingorda di Vita.

Si allontana addentrandosi fra le sue ampie strade come a seguire una nuova mappa del tesoro.
Ripensa a quello sconosciuto che ha fiutato più e più volte. Si è sentita al sicuro con lui, oggi.
L'ha fatta sorridere il suo accento ed è arrossita quando Lui le ha detto che la vedeva come una strega buona. Perchè si, con quegli occhi lì doveva proprio averlo incantato.
E non si accorge, forse, che sta ancora sorridendo per quell'incontro tanto inatteso.
Una strega buona.
Sorride come il giorno che le cammina dentro, oggi.
Magia.

venerdì 17 aprile 2009

Seta

11a parte

Il sole filtra dal finestrino illuminandole il viso e riempendo i suoi capelli di riflessi. Aggrotta la fronte un pò turbata.
Cerco di scrutarla senza opprimerla.
Mi diverte scoprire ogni sua sfumatura.

Il treno inizia a rallentare.
I suoi occhi si sono posati nei miei.
Impossibile non restarne incantati.
Fremo.
Non mi trattengo dal seguire con lo sguardo il contorno delle sue labbra.. mi perdo a pensare di sfiorarle, dolcemente...
Corro con la mente mentre il treno inizia a fermarsi, riportandomi alla realtà.
Lei è già sulla porta.

"Questa città è Poesia... Magari ci ritroveremo fra i suoi versi"
La sua voce si è fatta calda, quasi a volermi avvolgere in un abbraccio un pò triste.

Si volta, ancora un istante, a guardarmi.
Sorride, aprendo in due il cielo mentre scivola via.

giovedì 16 aprile 2009

Seta

10a parte

Le ore insieme a Lei su quel treno hanno viaggiato ad alta velocità... e così il mio cuore.
Comoda nei suoi jeans scuri ed una maglia che segna il suo corpo seguendo le sue curve. Da sbandare.
La felpa legata in vita e la sua tracolla grunge, la stessa che ho visto su di Lei tante volte lungo il viale di quell'insipida città.
Profuma di fresco, di prati in fiore. Sa di terra e di cielo.

Mentre parlava cercavo di cogliere ogni sua piccola espressione, guardavo i suoi occhi grandi come a voler scavare a fondo, oltre quelle stelle che vi brillano dentro. Nella sua notte.

Ora il treno ha quasi terminato la sua corsa.

mercoledì 15 aprile 2009

Seta

9a parte

Lui è sul treno che lo sta portando a Torino.
Avrebbe potuto tirare a sorte e lasciar scegliere al caso e invece ha seguito il suo istinto.
Cammina lungo i corridoi di quel treno, con passo veloce, alla ricerca di un posto tranquillo.

Lei è lì, appoggiata al finestrino, col naso all'insù e muove i suoi occhi grandi, assetati di conoscenza.
È dolce in quel dipinto di bambina.
Mi accorgo che il cuore mi si sta aprendo in gola.

I suoi battiti sembrano una danza tribale.

Raccolgo il mio coraggio.
Entro nella cuccetta.
"Scusami, posso stare qua?"
Lei si gira. Mi guarda. Sembra che in quell'istante le si siano accesi gli occhi a giorno.
Arrossisce.
"Certo!"
Silenzio.
Anche il suo cuore aveva aumentato i battiti.. Sembrava seguire i passi del treno sulle rotaie.
"Ti dispiace se apro il finestrino?" chiede, con un filo di voce
"Figurati! Faccio io."
L'aria l'accarezzava dolcemente.
Silenzio.
Imbarazzo.
Silenzio.
"Scendi a Porta Nuova anche tu?" azzardo
la sua voce esce melodica "si, appena posso fuggo lì. Adoro quella città. Tu ci sei già stato?"
"No, ho seguito solo il mio istinto"
sembra fiutarmi
"Non potevi far scelta migliore"

Sorride
Sorrido

martedì 14 aprile 2009

Seta

8a parte

La cosa che mi stravolge è il suo Essere, così lontana dal comune e al tempo stesso così familiare...
Sa stupirmi ogni volta.
Non puoi pensarla mai allo stesso modo: nel momento in kui inizi ad abituarti al pensiero Lei compare e ti toglie il fiato. Dalle piccole cose.
La vedi arrivare avvolta in strati scuri, come a nascondere la sua bellezza.. poi te la ritrovi davanti qualche giorno dopo esuberante e stretta in abiti che esaltano la sua femminilità, senza esagerare mai.
Come se in Lei abitassero i volti della Luna.
Profuma di notte e colora d'argento, tanto da ferire agli occhi.
E la cosa strana è che non necessita di nulla per apparire:
Lei È.

sabato 11 aprile 2009

...

A tutti voi, un augurio sincero..
Affinkè questi giorni vi/ci facciano riflettere.
Affinkè nessuno possa dimentikare e dimentikarsi.
Affinkè ci possa essere rispetto, non solo per noi stessi, ma per questa nostra terra e per i suoi abitanti.
Ke i nostri sguardi possano andare oltre... senza distinzioni di kolori, kredo o quant'altro.

Seta

7a parte

È seduta su una panchina all'ombra e non si cura degli sguardi dei passanti... Le gambe accavallate dove si posa un libro. I suoi occhi sono immersi fra quelle righe.
I capelli le cadono sulle spalle come carezze.
È assorta in chissà quali mondi.
Poesia. Si, Lei è Poesia.
Le si avvicina un cane color miele.
Lei sorride e inizia a parlargli.
"Piccolo, cosa fai qui tutto solo?", dice, guardandosi intorno. Lo accarezza, dolcemente.
Lui scodinzola.
Sono certo che si stiano sorridendo mentre con gli occhi parlano la stessa lingua.
Lo fiuta. Come un animale in un corpo di donna.

Lei è... senza guinzaglio.

mercoledì 8 aprile 2009

Seta

6a parte

Tutti qui attorno a me cercano riparo dalla pioggia e sbuffano mentre bruciano alcool e fumo a ripetizione.
Lei no. È ferma sotto la pioggia che scende lenta sui suoi capelli. Non si cura di questo. Sembra piacergli.
L'acqua inzuppa le sue ciocche scure che pian piano si attorcigliano in onde morbide ed umide.
Sorride mentre guarda il cielo, complice.
Alcune gocce ricadono sul suo viso, seguono la curva degli zigomi e scivolano lungo i contorni delle sue labbra.
Le raccoglie come fossero nettare. Come un cucciolo assetato di vita.
Mi guarda.
Un istante che vorrei fosse eternità.
Distoglie lo sguardo, quasi subito.
Brinda puntando il bicchiere in alto, alla luna.
La guardo, senza che mi veda. Brindo con lei, impercettibilmente.
Alla sua luna.


Sa d'inverno. Di neve e di camini accesi.

lunedì 6 aprile 2009

Seta

5a parte

È lì.
Stretta in una camicia che lascia intravedere appena il suo seno generoso ma delinea le sue forme, splendidamente.

Non si aspettava di vederla in questa notte di pioggia.

Lei.
I suoi capelli sono diventati lisci e scivolano sulla sua schiena.
Un pò di nero sugli occhi grandi e scuri che conservano un bagliore intenso e labbra naturali che catturano gli sguardi.
Lei è lì, così bella da far paura.
Così Lui non l'aveva mai vista.
I battiti del suo cuore accelerano, mentre Lui è inchiodato a pochi metri, nel buio del locale, a contemplarla.

Si avvicina un ragazzo a Lei, stringe la sua birra, fiero mentre cerca il suo sguardo.
Dentro me si agita l'inferno. Un brivido di gelosia mi pervade mentre stringo i pugni.
Lei è lì al tavolo, ricambia lo sguardo con un sorriso un pò tirato e si stringe nelle spalle guardandosi intorno, come a cercare qualcosa.
Ecco che si avvicina l'amica di sempre, la riconosco, con due bicchieri in mano. Sorridono.
Brindano.
Sorride.


La sigaretta fra le labbra.
Fruga fra le tasche della felpa ascoltando distratto un tizio che gli sta accanto. Il cappuccio in testa. Sorrido.
L'accendino.
Una fiamma ad illuminare il suo viso. Troppo breve.
Incontro per un istante i suoi occhi, mentre una nuvola leggera di fumo l'avvolge. Mi accorgo di arrossire in quell'attimo e distolgo subito lo sguardo.
Ha guardato nei miei occhi, probabilmente solo per sbaglio.
Già. Sarà sicuramente così.
Stringo il bicchiere e guardo al cielo.
Bevo.
Un sorso amaro di vita scivola nelle mie viscere.

domenica 5 aprile 2009

Seta

4a parte

Lui. Alto. Asciutto. Dal sapore mediterraneo. I capelli scuri e gli occhi grandi che possiedono il mondo.
Cammina sicuro per le strade di questa insipida città.
Un ciuffo ricade sul suo viso quasi a voler celare quel mondo agli estranei.
Permesso. Vorrei entrare e leggerti. Sfogliare le tue pagine con la delicatezza con cui avvicinerei una farfalla.
Jeans strappati e sbiaditi sopra a quelle gambe lunghe e magre, ben definite.
Vorrei essere fra quegli strappi di vita per ricucirli un pò.
Dita lunghe e affusolate. Mani che lavorano duro ma curate.
Alzo lo sguardo e mi fermo sul suo viso, ancora una volta.
Un dipinto di un cucciolo che si è fatto uomo.
Labbra splendidamente carnose che chiamano il peccato.
Linee morbide ma definite che racchiudono la dolcezza di un bambino e la sensualità dell'uomo che ha svegliato i miei sensi.
Vorrei annusarlo.
Come un animale che si avvicina all'ignoto.
Il mio istinto mi attira a lui.
Un passo avanti e un altro ancora.
Si muove.
Io...
Indietreggio fra i miei pensieri...

sabato 4 aprile 2009

Seta

3a parte

Frugo nervosamente fra le tasche dei jeans.. Accendino. No. Sigarette. No.
Passo spazientito le mani dentro la felpa. Cellulare. No. Panico.
Le chiavi di casa.
Sono stanco e voglio solo tornarmene nella mia stanza per abbracciare il mio basso e sciogliermi un pò.
Una voce dietro di me.
"Ehy, scusami" -un brivido mi percorre la schiena-
Non è una voce, ci giurerei. È la Sua voce.
Mi giro.
Lei è lì davanti a me e mi sorride, mentre un soffio di vento le sposta i capelli.
"Cercavi queste, forse" continua -ora colgo un pò di rosa sulle sue gote, quasi imbarazzata-, ma mi sorride.
Incontro i suoi occhi.
Ci vedo la notte.
E Lei... è la stella.

05.20 del mattino.

Apro gli occhi, mi guardo intorno ma è nebbia e Lei...
Non c'è.
Un rumore assordante.
La sveglia, maledizione.
È stata la "mia notte".
Mi alzo, spaesato..
Mi sembra di sentirlo, il suo profumo.

Ma il mio risveglio sa di caffè, senza zucchero.
Ripenso al sogno.
A Lei.
In fondo al cuore, ora, quel caffè non è più tanto amaro.

venerdì 3 aprile 2009

Seta

2a parte

Lui. La vede ogni giorno. Scende dalla sua auto e compie lo slalom fra le pozzanghere del viale. Stringe delle lettere. Si avvicina al solito bar e lascia cadere le buste nella cassetta postale poi cerca con ansia qualcosa nella borsa e sbuffa. Porta una sigaretta alle labbra, accendendola e si guarda intorno. Sorride, mentre si avvicina.. Sorrido, mentre il viale si riempie del suo profumo. È primavera al suo passaggio. Inizia a parlare con l'amica di sempre, si vede dai loro sguardi che si conoscono bene. A volte stanno solo in silenzio, Lei si gira coi suoi occhi limpidi e la guarda. Si capiscono all'istante. Gli ultimi tiri di sigaretta, una nuvola di fumo la accarezza mentre dai cespugli filtra un pò di sole che punta su di Lei.
Lei cerca sempre l'ombra in quel viale.
Quel raggio di sole le arriva come uno schiaffo. La sua espressione in viso si fa più cupa. Aggrotta le ciglia e sbuffa. Infastidita. Si alza dalla panchina e si rifugia nel locale adiacente con l'amica, anche oggi.
Resto lì ancora un pò a respirare quell'aria che mi dona ancora il suo odore.
Sa di donna e di bimba.
Profuma, profuma da fare male.
Lei è un fiore selvatico.

Seta

1a parte


Lei. Alta, ma non troppo, nè bionda nè mora, capelli lunghi, lunghissimi, da fata.. onde ribelli le incorniciano il viso, nascondendo un pò quegli occhi scuri, grandi e profondi.
Sguardo basso, spalle curve ed abiti ampi a seguire i suoi passi rapidi e felini. Labbra carnose disegnate su una pelle candida, ora imbronciate.
Vien voglia di morderla, tanta tenerezza -pensa Lui-, seguendo con gli occhi i suoi movimenti.
Lei è lì, a pochi passi, avvolta nella sua mantella nera che segue le sue forme, nascondendole un pò.
Lui è lì, a pochi passi, con la sua felpa comoda ed i suoi jeans strappati, a fissarla.
Lei se ne accorge, annusa gli sguardi che la trafiggono come lame, ma lui, lui non lo sa. Inizia a muoversi con movimenti meccanici ora e quel broncio dipinto sul viso ora si è fatto buio.
Lui ha riempito i suoi occhi di Lei. Lei, si guarda intorno infastidita da tutto, anche da sè stessa, pare. Si mette fretta. Una fretta strana. Le cade qualcosa che stringeva sul grembo come a tenere un bambino, non importa cosa sia, so che ora vorrei andare da lei e raccoglierlo. No, meglio. Vorrei essere quella stessa cosa per stare fra le sue mani, al caldo del suo grembo, pensa Lui.
Si è chinata biascicando qualcosa. La sua voce mi è arrivata calda, come una carezza.
Lei è seta...

Be me. Be different.

Questa volta non voglio cedere.
Non ascolterò i miei demoni.
Li lascerò bussare alla porta blindata del mio ma non avranno me.
Si prendano pure il mio ieri.
Io tesserò il mio presente, senza di loro.
Non sprecherò il mio tempo a leccarmi le ferite
né avrò tempo per ricucire gli strappi di una vita.
(Ri)comincio.
Da me.

giovedì 2 aprile 2009

And me

Se i miei pensieri, ad un tratto, prendessero forma si tramuterebbero in un drago che sputa fuoco su sè stesso ed io, io sarei acqua, fredda e rabbiosa come un fiume in piena e tu quell'aria fortefragile che sa accarezzarti anche nelle tormente....

mercoledì 1 aprile 2009

Noi(se)

Attendo il vento, quello ke ti scompiglia i capelli e smuove i pensieri più assopiti..
Bramo da sempre l’inverno kon le sue braccia fredde ad avvolgermi e gli okki di ghiaccio di un cielo senza tempo…
Sogno quelle coperte kalde in kui raggomitolarmi e ritrovare la pace…
Un solo kaldo.
Il fuoco del mio cuore ad accendere le mie voglie.
E Tu, Vita… Vuoi bruciare kon me?

martedì 31 marzo 2009

Sogno diSEgnare

..intingo di me la Vita...
tratti in disordine su tele bruciate dall'odio...
una pennellata di notte sui miei passi.......

domenica 29 marzo 2009

frame

Sciolta, come neve al sole, quella parte che voleva urlare e affilare le lame contro il mio male…
Non c’è rimedio al dolore, negli occhi di nessuno.
Non c’è rimedio a me, che mi insinuo fra le pareti dell’anima come catrame e sporco questo tempo che non tornerà più indietro…
Pugnalo i sorrisi e coloro di porpora i miei giorni.
Semino sbagli e raccolgo sconfitte… in un giardino di rose io sono spine.

venerdì 27 marzo 2009

senza cornice


un pennello dai colori sbiaditi dipinge i miei tratti...



impressionismo d'emozioni..

realismo di vita..



solo/sono un dipinto mal riuscito...

Chiedimi se sono felice

La felicità.
Questa skonosciuta.
Ho sempre passato il tempo ad inseguirla, dimenticando poi di vivere appieno ciò ke mi passava davanti agli okki…
l’ho cerkata, avidamente, e lei mi è sempre sfuggita.
Troppo impegnata a fare lotte kol mio Io.
Io
L’ho inseguita, kome i bambini d’un tempo ke rincorrevano le farfalle kon i retini…


Ekko.
la felicità è una farfalla rara
Vola
ti sfiora
o si konfonde..
la felicità è una farfalla rara
ke stringe le sue ali quando è in trappola e muore….




(ed io)
Io sono una farfalla.
Dispiego le mie ali e volo lungo cieli di sogni e giorni di realtà…
Mi nutro di Te, nettare del mio cuore…
Poso le mie labbra su di Te e respiro…
Muoio sul tuo corpo e rivivo…

giovedì 26 marzo 2009

Figlia & Madre

Un cielo antracite disegna il mio giorno. Vorrei solo la notte ora e le sue kalde koperte.

Vorrei il silenzio nella mia mente.

Ascoltare solo il dolce dei sogni…


Fa kaldo nel mio cuore.

Kome un focolare ke si nutre di emozioni…

Riskalda il mio gelo.


..per quanto ankora…?


Si sciolgono stelle kome ghiaccioli al rabarbaro sul mio maglione..


Vorrei piovesse. Ora.

Sarei la pioggia stessa.

Figlia di Vita e nel contempo Madre di Lakrime.


.Ho Paura.

(21/11/07)

mercoledì 25 marzo 2009

Nodo di Sangue

Ripenso a tutte quelle parole:

in fondo era già tutto kiaro

solo ke non ho saputo vedere

o forse ho solo voluto non vedere

e viverti

per il tempo ke mi sarebbe stato concesso


ora fa male legarsi a qualsiasi parola

..ciò ke mi (ri)guarda nasce per poi morire l’istante dopo..




non ho mai voluto veder(mi) davvero

e risparmiarmi…


un nodo di sangue si attorciglia alla mia fortezza

e si arrampika kome edera sui muri…

(18/03/08)

Lunapark

Ankora dopo anni non riesco a non provare fastidio per la gente. Evito gli sguardi e passo fra i miei demoni silenziosamente per non svegliarli.

Essere invisibile è sempre stata una mia folle ambizione.

E ci ho provato.

Vomitavo rabbia mentre scomparivo un po’.

Ero forte di me.

Ma forte era il male ke giostrava il mio tempo.

Ho vestito i miei giorni di una tela ke soffokava il mio essere dato in pasto al mio male.

La mia mente ha konservato ogni istante fra le sue pareti di ghiaccio e li proietta lungo il mio tempo kome un documento di me ke non si può korreggere e ke non puoi/vuoi kancellare.

Sorrido di me kome un klown triste.

Vorrei sguardi senza okki.

Okki ke fanno male più di qualsiasi mano.

martedì 24 marzo 2009

Piena

Sono lakrime venute da lontano
Gocce di tempeste di ieri solkano la mia mente..

Straripano pensieri ke rompono gli argini del mio fragile equilibrio…

Naufraga…. di me…

Roccia

..guardami dentro

e osserva

ciò ke puoi trovare oltre la superficie arida delle kose...

giovedì 19 marzo 2009

1000e piùme


nient'altro ke un puzzle in difetto...

...disfo e ridisfo tessere ke non trovano inkastro tra involukro e sostanza...

mercoledì 18 marzo 2009

Cabaret

Sono giorni avari questi.
Cerko di sdrammatizzare, finkè mi riesce.
Ho ripeskato questo skritto di tempo fa.
Fatti o persone citate non sono puramente kasuali.
Lo lascio qui anke per voi.. non si sa mai ke riesca a strapparvi un mezzo sorriso..


Telegiornale delle 12.25.
A pranzo kon i miei.
Mio padre:
un komiko inconsapevole


Commenti alle notizie del giorno:
“.. non dovrebbero dare la possibilità a chi ha la PEDINA penale sporka di entrare in politica..”
P e d i n a ? ! ?
Beh, certo, non mi stupisco più, ormai…
Sorrido…
In tempi in kui Kabir Bebi (! ! !) sveste i panni di Sandokan per andare a fare il naufrago all’isola dei famosi ed il komiko del Bagaglino Martufello si trasforma in Tartufello…
Beh, ke dire…?
Potrei kontinuare kon il presidente russo Futin… (non voglio indagare oltre l’affermazione dettata dalla sua fantasia….)
O elenkarvi i pregi dell’ultima uscita in kasa automobilistica pegiò… un gioiello del design…


Eheh…


-Ehm… spero non sia un difetto genetiko…..-


Sebastian Bich (! ! !) potrebbe querelarmi…………….

martedì 17 marzo 2009

Temple of the dog


..vita da cane..

lunedì 16 marzo 2009

Maledime

I primi soli risvegliano da sempre i miei demoni..
Una mente a tangenziale, pensieri sfrecciano in una korsa suicida...
Io no, non danzo ma cerko di divinkolarmi tra le korsie evitando l'impatto...
In quegli istanti ti (ri)trovi a vederti passare davanti il vissuto kome un treno in korsa sulle rotaie... E tu sei lì, legato fra i binari dei tuoi giorni, kon un kariko ke ti travolge...
Cerki un interruttore, per kodardia forse. Non un interruttore a kaso, 'quell'interruttore'. Si, kapace di fermare ad un soffio dai tuoi okki quel treno.
5.. 4.. 3.. 2.......

Trattengo il respiro.

venerdì 6 marzo 2009

Fino all'ultimo soffio

Mani fredde d'asfalto e smog sopra il verde e vite a velocità, vite di un mondo ke non si ferma a guardare.. Un soffio, l'ultimo ankora mentre attraverso quel nero katrame, disorientato.. Corro, corro via ank'io da quel freddo mondo a korsie preferenziali, più in fretta ke posso.

È un attimo.. mi ritrovo a guardare il cielo mentre il respiro, l'ultimo ankora, mi porta via da questo mondo ke no.. non sa fermarsi. Rakkolgo le mie ultime forze e rivedo quel verde dei prati e la neve dei monti. Un'ultima volta prima ke quel nero sporko mi inghiottiska.
Sono solo uno skoiattolo ma potrei essere un lupo, una lepre, un riccio, un fagiano o ke altro.....
Questo mondo no, non sa più fermarsi.

giovedì 5 marzo 2009

Disfunzioni emotive

Basta poco.
Poco per accendere un fuoco, rendere le sue fiamme indomabili fino a rimanere intossicata dal tuo stesso gas.
Singhiozzi mentre giochi col tuo cuore fra le dita.
I pugni serrati dalla rabbia e quel fumo soffoca in gola ogni parola...

mercoledì 4 marzo 2009

In black

Gocce di rabbia lungo i solki aridi del mio tempo..
Innaffio le mie ferite kon petrolio e neve..
Brucia ankora il mio tormento.

lunedì 2 marzo 2009

In the name of me

Io se fossi il mio uomo mi isinuerei in te fino a farti sentire fuoco, eternamente...
Si, un fuoco ke arde senza bruciare mai...

venerdì 27 febbraio 2009

Legámi

Pervadi i miei sensi, uno ad uno... Sei carne e anima per i miei occhi; la melodia più dolce fra le pareti del mio cuore e musica calda fra le mie gambe..
Tu stravolgi il mio tempo e sconvolgi me...
Respiro di te il profumo eccitante della vita..
Legami fra le pagine del tuo cuore e ardimi fino a bruciare...
Chiudo gli occhi
Sfioro ogni centimetro del tuo piacere e lo assaporo, lentamente, riempendo le mie labbra di vita.. Le mie dita scrivono su di te i miei desideri mentre indelebili brividi mi attraversano l'anima con penetrante Poesia....

giovedì 26 febbraio 2009

Superman non esiste

Non è facile starmi akkanto, sotto ogni punto di vista...
La mia fragilità, le mie insikurezze vanno a nozze kon la forza distruttrice della mia mente, da sempre. Ed io kombatto le mie pikkole grandi battaglie.

A volte io stessa cerko il fondo proprio per provare quel dolore fino ad odiarlo e quello stesso dolore mi fa desiderare di trovare la strada per la risalita...

A volte rimango in apnea per tempo avvolta nella bolla solida dei miei tormenti...

Le mie urla sono mute, altre sono lamenti...

Giungi a me kon una sikurezza ke non può esserci...

Nessun supereroe può salvarmi.
Io sola posso essere la mia eroina....

lunedì 23 febbraio 2009

(b)rain

vorrei (s)fuggire…

andare lontano…

skoprire l’ignoto e (ri)koprire il noto…



spogliarmi e rivestirmi di me…

spogliarmi e riskoprirmi in te…



*************************


oggi è sangue

sul mio kammino

ke solka le pareti della mia fortezza…



guardo

non voglio più vedere

sento

non voglio più sentire




vorrei svuotarmi

di me

per non sentire più quelle risa

nella mia testa…




silenzio

solo

silenzio

venerdì 20 febbraio 2009

pensiero stupendo

Pensieri prolifici ed urlanti mi avvolgono. La mia mente nutre una sorta di distorta korsia preferenziale per quelli piu’ fantasiosi e/o fastidiosi.. Fluttuo in un vortice di emozioni ke giokano sulla mia pelle a farsi l’amore o farsi la guerra.

without you I'm nothing

è facile ke tu sia un sogno..
un sogno del quale vorresti far parte, ora e sempre..
un sogno dal quale non vorresti svegliarti...

è facile ke tu sia reale..
reale kome quelle emozioni ke mi attraversano l’anima..
reale kome quegli okki ke konservano un mondo skonosciuto agli altri...

è facile tu sia tutto questo ed oltre...

not my immagination...

mercoledì 18 febbraio 2009

frame

Sciolta, come neve al sole, quella parte che voleva urlare e affilare le lame contro il mio male… Non c’è rimedio al dolore, negli occhi di nessuno.

Non c’è rimedio a me, che mi insinuo fra le pareti dell’anima come catrame e sporco questo tempo che non tornerà più indietro…

Pugnalo i sorrisi e coloro di porpora i miei giorni.

Semino sbagli e raccolgo sconfitte interiori… in un giardino di rose io sono spine.

Sinfonia n. 27

Sono pioggia, rapida e fredda come le gocce che scivolano sui vetri



Sono nebbia, un passaggio arkano e fitto verso un mondo che non vi appartiene



Sono sole, un prepotente e feroce bruciare sugli strappi della vita



Sono neve, si, neve.. solo neve sporka di me…







Sono inquietudine..

Non guardare questi occhi, non guardarli…

Sono inganno dietro a quel dolce che sa incantarti..

Sono tempesta, questi stupidi occhi… schiavi di una mente che soffoca tutto…





Sotto quest’essenza assurda ed incomprensibile

sono cuore… ma non posso dirlo…

-mi renderei vulnerabile-







briciole di roccia sbattono sulle pareti rinforzate della mia anima..

scagliano muri che sanguinano lacrime…

martedì 17 febbraio 2009

la stagione dell'io

Vesto di me, strati di passato, corazza violacea del mio tempo,

un abito tinto di presente smeraldo e scarpe verso l’ignoto, di un domani che ha il kolore della notte…





sei bella vestita di lividi

(Afterhours)

La chiave ke non c'è

Sono l'inverno ke resiste fra le pagine calde di questa vita..
Sono neve.. Neve sotto il fango.. e acqua: gocce di pioggia ke inquinano me ad ogni tocco..
Fragile come i germogli prematuri di un ciliegio in questi giorni incerti...

venerdì 13 febbraio 2009

Be me, simply

Penso. Sempre. Troppo.. e come spartitraffico mentale non me la cavo granchè bene. Se è vero ke "solo chi ha un kaos dentro può generare una stella danzante" (Nietzsche)... Potrei dire di possederne un firmamento..

solo che a volte brucia un pò....