venerdì 27 novembre 2009

Seta

4a parte - capitolo terzo

L'ennesimo tentativo, l'ultimo, di Gretha nella speranza di far rientrare la sua valigia nei pesi consentiti. 20 Kg. Leviamone 5 solo per il bagaglio, 15 miseri Kg per sei giorni in una città del Nord.. Non basteranno mai. Ma deve contenere i costi. Viaggio Low Cost, Albergo low cost, cibo low cost, spese low cost..
Non era certo il tipo che navigava nell'oro però con qualche piccolo sacrificio riusciva, di tanto in tanto, ad assecondare la sua passione per i viaggi.

..tre.. Due.. Uno.. Tocca a me.. Buon Viaggio, le augura la hostess con un sorriso finto.. Ok, fatta..

Un sospiro di sollievo e si incammina all'uscita del gate.
Sta per salire sul primo aereo che la porterà in terra straniera.. Gretha sente il cuore battergli in gola dall'emozione..
il ritmo del suo cuore è come la musica dell' artista di strada in leidseplein che canta sulle note di una knockin on heaven's door acustica da pelle d'oca..

Qui è già natale. Luci, addobbi, renne luminose, piste di ghiaccio e frittelle all'uvetta fanno da cornice ad un paesaggio che fin'ora aveva visto solo nei film, di quelli da guardare al caldo di una coperta in un pomeriggio invernale sorseggiando del fumante vin brulè...

I suoi giorni si consumano in fretta, tra le strade di una città ricca del profumo di tulipani. Vetrine luminose ed addobbate, case dalle facciate perpendicolari e colorate, gente che ride, gente che cammina, altri che si sballano. Lei è lì e sembra una bambina alla sua prima gita di scuola con una valigia da riempire di nuovo sapere e conoscenza del mondo. Di quello stesso mondo che spesso ha chiuso fuori dalla sua porta.

lunedì 9 novembre 2009

Seta

3a parte - capitolo terzo

Gretha era proprio così.
Un attimo prima il suo viso era radioso come un mattino d'estate mentre l'istante dopo i suoi occhi diventavano cupi, come mare in burrasca e tutt'intorno, ogni cosa lei guardasse, si rivestiva di ghiaccio, come se avesse il potere di gelare con uno sguardo tutto ciò che faceva parte del suo tempo.
In quei momenti Lei era tremendamente sola, o almeno, così si sentiva.
Come se qualcosa la allontanasse imprigionandola in un vortice urlante. Avrebbe voluto non sentirle quelle urla nella sua testa che si aggrappavano ai suoi pensieri con una ferocia inaudita.
Grida, tenaci come edera sui muri.
Allora sbatteva le porte richiudendosi in un silenzio incomprensibile agli altri. Come fosse animata da un demone astuto che si prendeva gioco di lei.
Allontanava per difesa amori e amicizie. Via, fuori da quello sporco.
Gretha no, non voleva sporcarli di quella Lei.

-pianse, fino a solcare i suoi occhi di sangue-