lunedì 22 giugno 2009

Seta

6a parte - capitolo secondo

Davvero non riuscivo a comprendere perchè non riuscisse ad amarsi. Per me era stato così istintivo e naturale innamorarmi di Lei.
Mi chiedevo come non riuscisse a vedere lo splendore che era. Sotto ogni punto di vista.
Non che non avesse difetti, ma, quelli che aveva, diventavano come caramelle mou su di Lei. Ed io adoravo le caramelle.
Non riuscivo a tenerle il muso per più di un quarto d'ora quando mi scontravo con Lei. Mi fregava sempre con quegli occhi lì. La mia collera o la mia amarezza del momento sbiadiva dentro quel suo mondo, dannazione, era più forte di me. E mi piaceva da morire anche per questo.
Non amava il suo corpo: troppo morbido, diceva Lei. Ma quelle curve mandavano fuori strada non soltanto me. Vedevo gli occhi ammiranti dei ragazzi che si scontravano con i miei.
Quante scazzottate ho fatto nella mia mente.
Lei sorrideva, incredula.
Quei suoi occhi poi non lasciavano certo indifferenti. Avevano un qualcosa di inesprimibile dentro. Di una dolcezza assoluta ma non smielata. Sapevano essere felini e sensuali tanto da graffiarti l'anima, indelebilmente. Estremamente vivi. Talvolta sembravano pieni di pagliuzze dorate, quasi tempestati di stelle.
Copriva sempre troppo la sua pelle candida come a volersi proteggere da ciò che stava la fuori ma sapeva mostrarsi a me profondamente e questo mi riempiva di gioia. Quante volte l'ho guardata addormentarsi fra le mie braccia mentre le mie mani carezzavano il suo corpo. Aveva sempre la tenerezza di un bambino e la sensualità di donna, assumendo sempre espressioni diverse.

Eppure.. quel suo specchio continuava ad urlare.

martedì 16 giugno 2009

Seta

5a parte - capitolo secondo

Quel pianto riecheggia in me smuovendomi dentro.
Chiudo gli occhi un istante. Ci avrei giurato, solo un istante, e mi ritrovo a stringerla fra le mie braccia con tutto l'amore che ho.
Di quelle lacrime vorrei farne stelle, glielo sussurro dolcemente e Lei alza il suo sguardo. Quei suoi occhi da bambina ferita mortalmente ora brillano, debolmente, ma brillano con sincerità. Ecco.
È qui che vorrei fermare il tempo, il Nostro tempo.
Un silenzio pieno ci avvolge.
Stiamo lì, aggrappati a quell'attimo, fragili di un ieri che brucia ancora ma forti, forti di Noi, fino a che il sonno ci cattura ed indossiamo ali che nemmeno avremmo immaginato di avere....

venerdì 5 giugno 2009

Seta

4a parte - capitolo secondo

Ho intrapreso questo sentiero attraverso i suoi occhi e mi ritrovo a camminare fra le pareti dei suoi ricordi che fanno eco dentro Lei come ululati incessanti che d'improvviso si fanno muti per poi tornare ad urlare fragili e senza fiato.
È freddo qui ma d'un tratto un calore quasi bruciante risale in me.
Un respiro mi sale lungo la schiena. Un alito caldo mi cattura.
Vedo una bambina dai lunghi capelli accovacciata in un angolo. Non vedo il suo volto. Sento il suo cuore fare eco fra queste mura della mente.
I suoi singhiozzi sono strazianti.
Mi chino per poterla osservare.
Alza gli occhi e si scioglie ogni dubbio.
Quella bambina è Lei.
Visioni rapide e confuse si insinuano in me come flashback presi in prestito. Vedo mostri muoversi fra risate cupe e beffarde e vedo Lei, la mia Bambina che fugge. Ma è tutto confuso. Vedo frammenti, sento urla che mi si aggrappano alle vene.
No, in fondo non è reale ciò che vedo, penso. Calmati.
Il cuore mi palpita in gola come un motore su di giri.
Decido di pronunciare il suo nome, la voce mi si spezza pronunciando un suono che non nasconde affatto la mia inquietudine.
Lei sobbalza, come se si fosse destata da pensieri molesti, mi guarda, sorride debolmente di un sorriso senza favole e sparisce dietro la foschìa di quel sentiero profondo scavato fra gli alberi.

Sono tornato ad essere solo a camminare nell'ignoto senza nessun Dio a sorvegliarci.
Solo demoni del suo passato a segnare questi istanti senza tempo.