martedì 21 luglio 2009

Seta

8a parte - capitolo secondo

La sua mente non aveva più demoni. Solo qualche ombra di tanto in tanto sul suo sorriso.
26 anni ma si sentiva come fosse rinata. Anzi, si sentiva la bambina che non era stata.
Poteva stupirsi per un tramonto o guardare le bolle di sapone alzarsi nell'aria e sognare di esserci dentro e di volteggiare in quelle sfere sfaccettate, leggera.
Aveva imparato a sorridere, oltre che a piangere. E lo faceva spesso. Non meccanicamente, come una bambola rotta: quel suono le usciva naturale e dolce, carico di vita.
I suoi occhi splendevano riflettendo quei sorrisi per troppo tempo negati.
Il suo mondo iniziava ad avere i colori dell'arcobaleno. Non aveva più bisogno di dipingerli per vederli. Poteva toccarli nel quotidiano.
I suoi sorrisi erano color girasole, le lacrime erano argento, non più sangue, i suoi occhi erano notti stellate.

Una Felicità che a volte le faceva Paura.

Non ci si abitua mai al Dolore.
Ma la Felicità..? Poteva abituarsi ad essa ed allo stesso tempo averne così Paura..?
P a u r a
che qualcosa potesse portargliela via, rubargliela.
Come il più ambito dei tesori.


La Felicità non ha catene e non si compra.
È un animale selvatico: viene, ti annusa, si lascia annusare, talvolta puoi accarezzarla per un pò, poi fugge o semplicemente se ne va. Così.
Senza Arrivederci o Addii.

5 commenti:

  1. Non ci si abitua ne al dolore,ne alla felicità.Non sarebbe tale nell'abitudine.

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  3. Si può avere paura della Felicità. Di più: si può essere terrorizzati dalla felicità, quando si è abituati ad essere prima sedotti e poi, sempre, inesorabilmente abbandonati. E' così che si diventa egoisti, ed è così che il cuore diventa di pietra...è l'ansia anticipatoria. Quando la felicità è un evento sporadico in una vita di dolore, invece di accoglierla con gioia puoi pensare solo al terribile momento in cui finirà, così pur di non soffrire, la eviti, la scacci, le chiudi la porta in faccia e l'anima ti diventa lentamente un deserto...

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  4. andare e venire, fondamentalmente quello contraddistingue ogni momento ed ogni sensazione umanamente percepibile. belle parole.e, certamente, grazie del passaggio. ste

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  5. meglio non abituarsi alla felicità...

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