lunedì 9 novembre 2009

Seta

3a parte - capitolo terzo

Gretha era proprio così.
Un attimo prima il suo viso era radioso come un mattino d'estate mentre l'istante dopo i suoi occhi diventavano cupi, come mare in burrasca e tutt'intorno, ogni cosa lei guardasse, si rivestiva di ghiaccio, come se avesse il potere di gelare con uno sguardo tutto ciò che faceva parte del suo tempo.
In quei momenti Lei era tremendamente sola, o almeno, così si sentiva.
Come se qualcosa la allontanasse imprigionandola in un vortice urlante. Avrebbe voluto non sentirle quelle urla nella sua testa che si aggrappavano ai suoi pensieri con una ferocia inaudita.
Grida, tenaci come edera sui muri.
Allora sbatteva le porte richiudendosi in un silenzio incomprensibile agli altri. Come fosse animata da un demone astuto che si prendeva gioco di lei.
Allontanava per difesa amori e amicizie. Via, fuori da quello sporco.
Gretha no, non voleva sporcarli di quella Lei.

-pianse, fino a solcare i suoi occhi di sangue-

6 commenti:

  1. Interessantissimo!
    Per completare l'argomento invito a dare un'occhiata al mio blog, dove alla pagina "RDT (Germania Est)" c'è una ricca galleria di foto ad alta definizione, raffiguranti i confini berlinesi anche nel periodo "pre-muro" 1950-1961.
    Saluti cordiali!

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  2. Quando si sta male, è veramente comprensibile fare come fa Gretha. Rinchiudersi, in se stessi, e non volere nessuno. Come se il dolore fosse troppo, grande per essere capito, e comprenso dagli altri. Un dolore che puo' lasciare ancora piu' ferite.. che mai, e nessuno, ci sembra un cerottino, per poterci guarire da questo dolore..
    Ciaoo, YA Un abbrakkio!!!

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  3. Dovevo aggiornarmi un pò,ora rileggo,e mi lascio trasprtare dalle tue parole.

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  4. Aunque un poco escondido .... sigo akordandome de tí y de tu bello relato....

    besos

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  5. Ho letto "Seta" dall'inizio e sono giunto alla fine...

    Un'opera splendida.
    Una crescita graduale sia nello stile, sia nei pensieri, sia nelle emozioni. Tale gradualità rende armonico e fluido il tutto.
    Ciò nonostante, devo ammettere di aver avuto difficoltà a leggere alcune righe... Ma ciò è solo da attribuirsi alla carica emotiva che in esse era presente ed ai ricordi che queste richiamavano.
    Tutto risuona come molto vero e vissuto... Troppo vero e vissuto, per me, che auguro alla protagonista un finale diverso rispetto a quello che ho conosciuto io.
    Sorvolando sulle opinioni personali, è una storia splendida, con un'altrettanto splendida successione temporale. Parti brevi ed incisive, quasi in forma di diario.
    Profondi complimenti, per quanto possano contare, da parte di un umile apprendista.

    PS:
    Ho trovato 3 minimi errori di battitura che, se vorrai, di comunicherò (magari non sono nemmeno errori ed ho capito male io)

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